Il Team: un fine o un mezzo?

Spesso si sente parlare di team come un ambiente ideale e favorevole alla produttività, ma è davvero così?

L’appartenenza a un gruppo di lavoro, e ancor di più a un’azienda, è una condizione indotta, non spontanea. Gli individui si riuniscono, generalmente con uno scopo comune assegnato da altri, ma raramente hanno il privilegio di potersi scegliere.
Non è certamente un’esperienza nuova e la maggior parte delle persone l’ha già attraversata più volte; in famiglia, a scuola, nello sport, durante un viaggio e in una miriade di situazioni diverse. Tuttavia, con ogni probabilità, esse hanno sperimentato la coesione solo in alcune di queste situazioni.

Qual è il motore che genera questa forza attrattiva e quali sono le condizioni affinché l’attrazione si manifesti? Vi sono tre pilastri che sostengono questa energia:

  1. la disponibilità all’ascolto di punti di vista diversi dal proprio, utilizzando la differenza come una risorsa e non come una competizione

  2. l’assenza di giudizio: posso esprimere le mie idee e la mia creatività, senza essere valutato o censurato dagli altri membri del gruppo

  3. la riservatezza per ciò che accade nel gruppo, affrontando i temi che lo riguardano nei momenti dedicati ed evitando di parlare degli altri al di fuori del contesto gruppale

Per queste ragioni, i partecipanti ai corsi di Kleis Consulting non fanno solo un’esperienza formativa intorno ai temi aziendali del momento, ma si sperimentano in un’esperienza di co-costruzione di un gruppo. E’ infatti attorno a questa dimensione che si sviluppa la motivazione e la percezione di un tangibile vantaggio nell’appartenenza.